Diana Magnay della Cnn e Ayman Mohyeldin della Nbc non sono più gli inviati a Gaza dei rispettivi network. I loro racconti dell’offensiva israeliana non piacevano al Dipartimento di Stato Usa.
di Franco Fracassi
Il collegamento in diretta in cui Diana Magnay ha parlato dei singolari spettatori del bombardamento di Gaza.
Due storie diverse. Due storie uguali. Due storie di come funziona l’informazione e di come funziona l’informazione internazionale quando si parla di Israele e Palestina. Diana Magnay reporter della Cnn da Israele e Ayman Mohyeldin inviato della Nbc a Gaza. Entrambi hanno raccontato con onestà ciò che hanno visto e vissuto. Entrambi hanno raccontato un aspetto diverso della guerra in corso, non in linea con la narrazione voluta dal Dipartimento di Stato Usa. Entrambi sono stati rimossi dal loro incarico.
Diana Magnay è un’inviata senior della Cnn. Negli anni ha accumulato esperienza in tutto il mondo. Giovedì 17 si trovava su una collina sopra la città israeliana di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza. Era la sera dell’inizio dell’offensiva israeliana di terra: «Israele ha lanciato da due ore l’offensiva di terra nella Striscia di Gaza. Un enorme spiegamento di forze con una massiccia copertura di fuoco dall’aria e dal mare. Potete vedere un missile che da Israele, presumibilmente un missile di precisione, entrare lentamente nella Striscia di Gaza. Il suono che sentite qui… penso che potrete vedere che ci sono tanti israeliani che esultano quando vedono questo genere di bombardamenti israeliani. È una manifestazione stupefacente, macabra e orribile».
Pochi minuti dopo la Magnay ha postato questo tweet (rimosso dopo venti minuti): «Gli israeliani sulla collina di Sderot festeggiano le bombe che cadono su Gaza. Minacciano di distruggere la nostra auto se dico una parola sbagliata. Feccia». Successivamente la stessa reporter ha detto all’Huffington Post: «Io e i miei colleghi siamo stati minacciati e molestati prima e durante i nostri collegamenti in diretta. Non eravamo liberi di raccontare quello che volevamo».
Il giorno successivo la giornalista è stata riassegnata a Mosca. «La Magnay non è più in grado di svolgere il suo lavoro obiettivamente», ha dichiarato il portavoce della Cnn.
Il servizio senza commento con cui Ayman Mohyeldin ha mostrato la disperazione dei genitori di due dei quattro fratellini uccisi dal missile.
Moutaz Bakr, un quinto cugino ferito al petto dal missile israeliano.
Mercoledì 13. L’inviato del network statunitense Nbc Ayman Mohyeldin stava giocando a calcio con un gruppo di bambini quando un missile israeliano ha colpito la spiaggia, uccidendo quattro cugini: Ismael Mohamed Bakr (nove anni), Ahed Atef Bakr (dieci), Zakaria Ahed Bakr (dieci) e Mohamed Ramez Bakr (undici).
Mohyeldin scosso (per sua stessa ammissione) ha cercato di raccontare la morte dei quattro bambini e la disperazione dei suoi familiari. Lo ha fatto anche utilizzando Twitter e Facebook.
Il Dipartimento di Stato si sarebbe molto risentito dei post di Mohyeldin. Secondo fonti interne al ministero degli Esteri Usa riportate dal “New York Times”, il reporter sarebbe stato additato come «portavoce di Hamas» o «strumento della propaganda di Hamas». Appellativi che gli sono stati affibiati anche da alcuni commentatori di FoxNews. Nello stesso articolo sono state citate fonti interne alla Nbc, secondo cui Mohyeldin avrebbe preso chiaramente posizione contro Israele nel corso del suo servizio dalla spiaggia.
Una fonte interna alla Nbc ha dichiarato a “Intercept” che Mohyeldin è stato rimosso «per ragioni di sicurezza». Al suo posto è stato inviato a Gaza il caporedattore degli esteri Richard Engel.
Ecco il fotoracconto della morte dei quattro cugini (e il ferimento del quinto), la disperazioni dei loro parenti e il cordoglio di tanti cittadini di Gaza.