Licenziamento politico all’Electrolux di Susegana. Augustin Breda, storico delegato Fiom, pedinato da un detective privato. Parte boicottaggio #maiPiuElectrolux
da Treviso, Enrico Baldin
Alla fine, dopo giorni a “bagnomaria” nel limbo della sospensione, l’hanno licenziato. Electrolux, multinazionale svedese dell’elettrodomestico, ha licenziato Augustin Breda, suo dipendente e storico delegato sindacale della Fiom CGIL. L’accusa è quella di avere violato quanto dispone la legge 104 per l’assistenza a familiari portatori di handicap, di cui Breda fruiva per una zia 95enne che vive sola senza figli. Il mezzo con cui è stato accusato è dei più beceri: il pedinamento di Breda per mezzo di un detective privato che lo ha seguito nei suoi spostamenti fuori dall’azienda.
Tutto era iniziato la settimana scorsa quando, come un fulmine a ciel sereno, giungeva l’annuncio della sospensione dal lavoro di Augustin Breda, tre decenni alle dipendenze della multinazionale svedese. Molte cose sono accadute in questi anni: il passaggio di mano da Zanussi ad Electrolux, le crisi aziendali, i tagli al personale. Anni in cui Breda ha gestito in prima persona situazioni molto difficili, alternando la lotta agli accordi, anche da distaccato per la Fiom. Negli anni scorsi il suo rientro in fabbrica, ritornando ad indossare la tuta blu e gestendo l’ennesima crisi aziendale (2014) con il meccanismo della solidarietà e della riduzione oraria. In tempi recentissimi la crisi si dimostrava superata e l’organico era tornato ad orario pieno con anche l’annuncio di nuove assunzioni. Nell’ultimo periodo, Breda e le rsu dell’Electrolux stavano conducendo – in collaborazione con l’Università di Padova – uno studio sulle malattie professionali in catena di montaggio, in particolare quelle legate a infiammazioni tendinee provocate dai movimenti rapidi e ripetitivi. Malattie professionali di cui hanno sofferto, secondo l’Inail, oltre 150 lavoratori su 700 attivi nello stabilimento di Susegana. A luglio, mentre è in corso questo studio, è previsto il rinnovo della Rsu interna.
Per chi gli sta vicino e lo conosce bene, la sospensione ieri sfociata in licenziamento è una vigliaccata per togliere Breda di mezzo. E i lavoratori paiono confermare questa tesi, viste le alte adesioni giunte in questi giorni agli scioperi proclamati a difesa del delegato della Fiom. La solidarietà e il sostegno sono giunte anche dalle altre sigle sindacali e dai lavoratori degli altri stabilimenti Electrolux (Solaro e Forlì). Ad una assemblea messa in piedi fuori dai cancelli nei giorni scorsi, Breda si diceva fiducioso: «Non sono mica un pirla, non sono andato né al mare né a ballare. Ho consegnato memorie difensive: devono averlo pagato poco quel detective, perché la sua ricostruzione è parecchio lacunosa». Nel frattempo, mentre a cadenza quasi quotidiana si scioperava, giungeva il sostegno anche dall’esterno: una interrogazione veniva depositata dal senatore ex grillino Francesco Campanella, mentre si prepara una interrogazione anche al parlamento Europeo per mezzo della eurodeputata Eleonora Forenza. In queste ore inoltre, mentre Breda sostenuto dalla Cgil annuncia la sua difesa in sede legale, si prepara una campagna di boicottaggio con l’hashtag #maiPiuElectrolux con i primi post di sostegno.