10.7 C
Rome
giovedì, Novembre 21, 2024
10.7 C
Rome
giovedì, Novembre 21, 2024
Homequotidiano movimentoMedicine per il Rojava, piazze per il Kurdistan

Medicine per il Rojava, piazze per il Kurdistan

Kurdistan, manifestazione a Roma il 28 ottobre e il 6 settembre la partecipazione della rete italiana al processo contro Demirtas (HDP) ad Ankara. Urgono medicinali in Rojava

di Alessio Di Florio

foto andrea zennaro
foto andrea zennaro

 

Il Kurdistan e la resistenza del popolo curdo contro l’ISIS e l’oppressione turca non cattura la grande attenzione mediatica. I fari dell’informazione main stream, che mai hanno fino in fondo compreso l’esperimento del Confederalismo democratico e la lotta del popolo curdo, ormai guardano altrove. In televisione quotidianamente ci parlano di terrorismo e ISIS ma l’unica lotta veramente vincente non interessa. E questo dovrebbe già indurre a molte riflessioni. Ancor di più nel paese dove non dimentichiamolo mai un Presidente del Consiglio, Massimo D’Alema(che oggi qualcuno incredibilmente vuol proporre tra i leader della ricostruzione della sinistra … ) consegnò alla Turchia il principale leader curdo, Abdullah Ocalan, violando il suo diritto ad essere rifugiato politico nel nostro Paese. Ma c’è chi, invece, non dimentica e continua a schierarsi con i curdi. Nella recente assemblea nazionale, tenutasi a Roma il 17 e 18 giugno scorso, la Rete Italiana di solidarietà con il popolo curdo ha lanciato un nuovo calendario di iniziative. Si inizia già, con una mobilitazione diffusa nei territori, il 1° luglio per chiedere la liberazione di Ocalan. Per il 23 settembre è previsto, con un concerto al CSOA ex SniaViscosa, di un disco prodotto dalla staffetta sanitaria per raccogliere fondi a favore della costruzione dell’ospedale in Rojava. L’ultimo appuntamento è una nuova assemblea nazionale della Rete il 18 novembre. Intanto, il 28 ottobre a Roma sarà convocata una manifestazione nazionale “per la democrazia in Medioriente, a sostegno della resistenza del popolo curdo e per la liberazione del Presidente Öcalan”. Per la libertà di Ocalan proseguiranno anche i gemellaggi e i patti tra città curde e italiane, alle quali si propone anche di riconoscere la cittadinanza onoraria al leader del PKK. Un’importante campagna è stata lanciata anche dai sindacati italiani, alla quale la Rete cercherà di trovare modalità di adesione. Il Movimento di Liberazione Curdo ha deciso di premiare l’impegno italiano e inglese nel lottare per la liberazione di Öcalan mentre il Cantone e la municipalità di Kobane hanno voluto ringraziare la solidarietà italiana per la ricostruzione di Kobane.

Durante l’assemblea è stato proposto anche di “costruire iniziative per denunciare l’assenza di reazioni da parte del governo italiano quando vengono espulsi/arrestati attivisti e attiviste da parte del regime turco”. Reti di giuristi e avvocati a livello europeo si stanno mobilitando per partecipare ad Ankara il 6 settembre al processo contro il co-presidente dell’HDP Demirtas. Sarà anche l’occasione per denunciare le continue espulsioni dal territorio turco di coloro che solidarizzano con l’opposizione turca e i curdi incarcerati e processati da Erdogan.

Rete Kurdistan ha posto grande attenzione sulla ricostruzione dell’accademia delle donne a Kobane e dell’ospedale a Tiltemir, l’avvio di progetti per la ricostruzione di Cizre e Sirnak ( totalmente distrutte dal governo turco), la devastazione turca di Sur (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO), i crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani commessi dal governo turco.

Intanto, dopo la raccolta e l’invio di un primo carico di 55 kg di medicine in Rojava, terminato a fine maggio, si fa appello a tutte le associazioni ed ai solidali italiani per contribuire a una nuova raccolta e all’invio di medicine che saranno utilizzate da Mezza Luna Rossa del Rojava sia negli ambulatori ed ospedali del Rojava che per le strutture che operano nei numerosi campi profughi che accolgono i rifugiati in fuga dalle diverse aree di guerra della Siria e dell’Iraq.

Si può contribuire sia raccogliendo medicine che inviando sul conto di Mezza Luna Rossa Kurdistan Italia Onlus donazioni per coprire il costo della spedizione (IBAN: IT63 P033 5901 6001 0000 0132 226 – causale spedizione medicine e attrezzature)

Quali medicine possono essere inviate:

  • Medicine con scadenza superiore ai sei mesi (anche in confezioni non complete);

  • Medicine in polvere (NO fiale, vaccini, ecc.);

  • NO psico-farmaci;

  • Piccole attrezzature e dispositivi medici (es. defibrillatori portatili, misuratori glicemia completi di stickers).

Staffetta e Mezza Luna Rossa Kurdistan Italia Onlus si occuperanno degli aspetti organizzativi e dei costi della spedizione aerea (unica modalità praticabile) e sarebbe auspicabile che chi raccoglie le medicine si occupi dei costi del trasporto fino al punto di raccolta: il Centro socio-culturale Ararat di Roma (Largo Dino Frisullo, 1 – 00153 Roma) che collabora all’iniziativa.

E’ opportuno coordinarsi con Mezza Luna Rossa Kurdistan Italia mezzalunarossacurda@gmail.com o con Staffetta Sanitaria staffettasanitaria@gmail.com per condividere le modalità ed i tempi della raccolta e dell’invio.

 

Alessio Di Florio

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]

Ferrarotti è morto e forse la sociologia non si sente troppo bene

Vita e opere dell'uomo, morto il 13 novembre a 98 anni, che ha portato la sociologia in Italia sfidando (e battendo) i pregiudizi crociani

Un Acropoli che attraversa una città, recitando

A Genova va in scena, per la quindicesima edizione, il Festival di Teatro Akropolis Testimonianze ricerca azioni

Maya Issa: «Nessun compromesso sulla pelle dei palestinesi»

L'intervento della presidente del Movimento Studenti Palestinesi in Italia all'assemblea nazionale del 9 novembre [Maya Issa]

Come possiamo difenderci nella nuova era Trump

Bill Fletcher, organizzatore sindacale, sostiene che ora “il movimento sindacale deve diventare un movimento antifascista”. [Dave Zirin]