La mamma di Carlo si schiera con la candidata No Tav nella lista Tsipras. Le ultime ore della campagna elettorale di Nicoletta Dosio.
di Checchino Antonini
«Scegliere l’Altra Europa non significa dare una delega in bianco, ma portare le lotte all’interno delle istituzioni europee. Oggi l’Europa significa Troika, significa politica delle banche, significa quel mondo che fa dei poveri un tappetino su cui camminare, che fa dei diritti parola morta. Questa Europa non si può riformare, bisogna abbatterla e ricostruirla». Non potrebbe essre più chiara Nicoletta Dosio, candidata a NordOvest per la Lista Tsipras, figura storica della battaglia contro il Tav in Val Susa. Le ultime battute della sua campagna elettorale sono state dedicate alla Clarea, il luogo simbolo della resistenza alla “malaopera”, come la definisce lei. E’ salita stamattina, assieme a un gruppi di compagni e al candidato a sindaco di Chiomonte. «Ho scoperto che la primavera è già quasi passata», dice con un po’ di rammarico in fondo ad alcune settimane di attività frenetica. «Sono stata in altri luoghi di resistenza necessaria».
In Clarea ha trovato «rose di macchia e l’odore insopportabile dello smarino (il materiale di risulta dagli scavi) del cantiere che va a rilento, detriti che il vento disperde. Intorno c’è una cipria di amianto e sono aumentati i segni di guerra, dell’occupazione militare», racconta a Popoff l’ex insegnate di lettere da sempre impegnata nelle lotte per l’ambiente e per i diritti dei lavoratori. In Clarea il gruppo è stato seguito, al di là della rete, da uomini della digos e altri membri delle truppe di occupazione. «Quello che mi ha indignata sono i vasi di gerani rossi alla finestra di una casetta del cantiere, segno posticcio di una natura che stanno annientando». E il ricordo di Nicoletta va ad altri vasi di gerani e alberelli piazzati per decorare l’inaugurazione della Milano-Torino, l’autostrada che “sorvola” il cantiere, nel ’99, che iniziò a desertificare la Valle. «Allora si perse perché eravamo partiti in ritardo ma abbiamo fatto tesoro di quella sconfitta».
L’altro ricordo della Dosio è quello di una gita con i suoi allievi a Marhausen assieme ad alcuni reduci della deportazione che raccontavano le lunghe file di prigionieri che dal lager andavano a lavorare verso le fabbriche della guerra attraversando villaggi in cui si svolgeva la vita normale. «Mi raccontavano anche loro di vasi di gerani nelle casette dei tedeschi indifferenti al loro destino». E’ stata una campagna elettorale «dedicata alla storia delle lotte: mi chiedevano come abbiamo fatto a restistere così tanto in Val Susa. Qualcosa verrà fuori, nella chiarezza, partendo dal diritto alla resistenza». E dal suo blog, a poche ore dalla fine della campagna elettorale, spuntano i ringraziamenti ad Haidi Giuliani, la mamma di Carlo, per una toccante dichiarazione di voto che volentieri riproponiamo: «Sinceramente non pensavo, data la situazione, che sarei riuscita ancora ad appassionarmi in una campagna elettorale. In questo caso però non ho dubbi: tornerò a votare almeno per mandare Nicoletta in Europa. Nicoletta Dosio, incorruttibile resistente, è un Treno ad Alta Volontà. Fatelo anche voi, in difesa del movimento No Tav, in difesa dell’ambiente devastato e saccheggiato da Lorsignori, per i ragazzi picchiati, indagati, incarcerati. Fatelo per tutte e tutti noi».