Il corto di Ugo Roffi sul re della salita, Giovanni Burlando, vince il Toronto Motocycle film festival. Eccovi il film
da Genova, Ludovica Schiaroli
Ugo Roffi, collaboratore – tra l’altro – di Popoff ha due passioni: la moto e la macchina da presa. E i centauri genovesi stanno già scaldando i motori per festeggiare l’alloro conquistato dal filmaker genovese all’ultima edizione del Toronto Motocycle Film Festival con il docufilm “Giovanni Burlando’s Vision”; Ugo Roffi, fotografo e videomaker ne firma la regia, mentre Giovanni Burlando, campione motociclistico pluripremiato recita nel ruolo di se stesso.
Il film realizzato nel 2015 da Ugo racconta la storia del pilota genovese Giovanni Burlando: 850 gare disputate dal 1958 agli anni Ottanta a fianco di piloti come Pasolini e Agostini, che a 77 anni non ha ancora smesso di correre. Tantissimi i campionati vinti con le sue moto: Aletta, Benelli 250, Ducati 250, Motobi. Le stesse che ancora oggi sono nel suo garage-officina.
Il campione ripercorre gli anni d’oro delle gare in salita, quelle dove chi correva si preparava da solo le moto e le provava lungo l’autostrada “all’epoca i vigili non erano come adesso…” – racconta davanti alla telecamera – “Le moto erano senza targa e marmitta e quando andavi a correre fuori Genova caricavi la moto sul treno” – racconta ancora – “Mi ricordo una volta che ho fatto Milano Monza con il braccio attaccato al finestrino della 500 di mia moglie che mi trainava… il braccio era da buttare una volta arrivato”.
Con più di 39mila visualizzazioni su internet la storia di Burlando ha fatto riscoprire l’epopea delle gare in salita nel mondo, soprattutto la Doria-Creto, la corsa in salita famosa per i suoi 13 tornanti e le sue curve, ognuna come ogni tracciato che si rispetti ha il suo nome: la Curva della Casa dei Muti dove sulla facciata vi è un affresco raffigurante San Siro che scaccia Basilisco, poi la Curva degli Orti, quella dei Lavatoi, la Curva del Fossato della Ciappa, la Curva del Pontetto, il Giro del Casale, le famose “scale” di Aggio che altro non sono che una serie di tre stretti tornanti in rapidissima e ripidissima successione e il Giro del Perdono, il cui nome deriva dal fatto che da lì si scorge il Santuario della Madonna della Guardia e perché si dice che a chi si fermava a pregare era previsto uno sconto di anni di Purgatorio… e poi l’ultima, la Curva della Lapide, dove un cippo marmoreo ricorda Massimiliano Vescovo, promessa del motociclismo italiano, che lì perse la vita.
Oltre alle tante bacheche di appassionati, quest’anno il mini-docu è stato selezionato e proiettato anche al Lisbon Motorcycle Film Festival, al New York Motorcycle Film Fest e al Toronto Motorcycle Film Festival dove poi è risultato vincitore nella sezione “short-film”.
“Abbiamo amato questo film per il modo in cui viene raccontata la passione, l’umiltà e l’onestà di Giovanni Burlando. Una storia bellissima, un grande uomo” – con queste parole la giuria ha premiato il documentario del videomaker genovese che non nasconde la soddisfazione per il risultato: “Ero già contento che il mio lavoro fosse proiettato a Lisbona, New York e Toronto… ma vincere è stata una bellissima sorpresa! – ammette Roffi – Quello che però mi ha fatto più piacere – continua – è stato essere riuscito a trasmettere la passione, la semplicità e la forza di Giovanni, campione pluripremiato che ancora, a 77 anni si emoziona ogni volta che sale sulla sua Morini 350…”
Ugo Roffi: montatore, cameraman, fotografo e videomaker genovese, dopo una lunga esperienza nelle televisioni, lavora oggi come freelance per i principali network italiani. In campo editoriale ha realizzato per l’editore Chiarelettere il docufilm “Il Canto del Gallo”, una testimonianza su Don Andrea Gallo.
La passione per le moto lo ha portato a lavorare con riviste di settore e a realizzare il minidocu sull’epopea delle gare motociclistiche in salita: “Giovanni Burlando’s Vision”, rilanciato da blog di settore in tutto il mondo e oggi vincitore del Festival motociclistico di Toronto.
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