Napoli, continua la mobilitazione contro il progetto voluto da De Magistris per ospitare la prima scuola di guerra europea nel centro della città
Un flash-mob «per contestare la realizzazione della prima scuola europea di formazione per ufficiali presso la caserma Nino Bixio di Monte di Dio, attualmente sede del IV reparto celere della Polizia di Stato» è stato organizzato oggi dagli attivisti del movimento Napoli città di pace. Con una sintesi fulminante, il settimanale Left l’aveva definita “la bastardata di Pizzofalcone” poiché l’edificio è nella location della fortunata fiction televisiva. La decisione, si ricorda, «è stata assunta nel 2015 con un protocollo d’intesa tra il governo Renzi ed il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Bisogna revocare il progetto di insediare a Napoli la scuola europea di guerra – dichiara Ermete Ferraro – destinando la struttura allo scopo originario previsto dal progetto Unesco: riconvertire quella struttura a scopi sociali e culturali, trasformandola in casa internazionale della pace». «Napoli è città di pace – aggiunge un altro esponente del movimento, Gennaro Esposito – ed è una follia insediare una struttura bellica in un quartiere densamente popolato, rendendola un potenziale obiettivo di guerra. Non ci piacciono le scuole di guerra, nessuna, nemmeno la tanto coccolata (dal sindaco di Napoli) Nunziatella! Le scuole di guerre sono fucine per forgiare sia esperti di morte per gli abominevoli conflitti funzionali alla bulimia del capitalismo sia futuri dirigenti delle “intelligence”, vale a dire le future leve di comando dell’apparato repressivo dello Stato». La vicenda venne fuori proprio nel momento in cui il sindaco di Napoli voleva accreditarsi come punto di riferimento della sinistra radicale in alternativa sia al Pd sia al governo gialloverde. I movimenti gli chiedevano un gesto di coerenza. Poche settimane più tardi De Magistris ha mollato il progetto di condurre la lista della sinistra coalizzata alle europee ma un pezzo della città resta in attesa di quel gesto.