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Tornano in piazza i No Muos

Il 31 nuova manifestazione a Niscemi contro il sistema satellitare USA. Ad aprile nuova udienza del processo penale per la sua costruzione

Le antenne cadranno giù”. Con questo slogan il 31 marzo a Niscemi i movimenti No Muos chiamano a raccolta per una nuova grande manifestazione a Niscemi. L’appuntamento è a Largo Miscione alle ore 15 per il corteo che si snoderà lungo le strade della città.

La mobilitazione non si arrende e prosegue, nonostante il passare degli anni e l’avvio dei lavori. I primi lavori sono iniziati addirittura nel 2011. “In questi anni la mobilitazione è andata avanti – dichiara a Popoff Nadia Furnari dell’Associazione Antimafie Rita Atria – nonostante un forte clima di repressione. Basti pensare alle varie denunce contro molti attivisti. Un accanimento che non si è visto contro chi ha violato le leggi dello Stato italiano”. “La nostra Associazione – prosegue Nadia – ritiene importante l’aspetto politico della mobilitazione, oltre quello giudiziario e proseguire il dialogo col movimento No Muos, uno dei pochi oggi impegnato contro la militarizzazione del territorio e della cultura. Anche a ridosso delle sentenze, per quanto importanti, non si può trascurare una lotta in cui ci riconosciamo in quanto espressione dell’antimafia sociale e contro i condizionamenti del territorio. Nel nostro statuto è richiamata la lotta contro la militarizzazione del territorio”.

L’Associazione Antimafie Rita Atria è tra le protagoniste anche dell’altro importante fronte dell’opposizione, quello giudiziario. Tramite l’avvocato Goffredo D’Antona, da sempre al fianco dell’associazione in moltissime denunce e lotte e candidato con Potere al Popolo alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, è parte civile nel processo penale che vede imputati un dirigente della Regione Sicilia, Giovanni Arnone, e tre imprenditori (il presidente della Gemmo SpA Mauro Gemmo e i titolari di due imprese di subappalti Concetta Valenti e Carmelo Puglisi). Nell’udienza dello scorso 23 febbraio il pubblico ministero ha chiesto un anno di reclusione e 20mila euro di multa per ciascun imputato, la confisca del MUOS e l’abbattimento per ripristinare i luoghi le richieste del pubblico ministero. Secondo l’accusa il sistema satellitare USA non sarebbe mai dovuto essere autorizzato perché nell’area vige l’inedificabilità “assoluta, in un sito di interesse comunitario e senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa e insistono su beni paesaggistici, all’interno della riserva naturale orientata di Niscemi in zona A, di inedificabilità assoluta, in violazione delle prescrizioni del decreto istitutivo e del regolamento inerente”. La prossima udienza è prevista il 5 aprile.

Il corteo del 31 marzo è la seconda manifestazione in poche settimane che ha visto protagonista il movimento No Muos. Il 9 marzo a Siracusa e Augusta ci si è mobilitati “Per un Mediterraneo e una Sicilia di Pace e Accoglienza. Stop al transito di navi e sottomarini nucleari nei porti italiani”. A poche miglia dalle coste siciliane dal 5 al 16 marzo le forze armate di 10 Stati aderenti alla NATO (tra cui Italia, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Spagna, Grecia, Germania e Turchia ) sono state impegnate in una imponente esercitazione aeronavale, Dynamic Manta. Una delle 43 previste in Europa durante il 2018 dal Patto Atlantico. “Dynamic Manta – scrive in una nota il Coordinamento dei Comitati No Muos – è la principale esercitazione multilaterale alla guerra marittima svolta dalla Nato nel Mediterraneo, gemella della Dynamic Mongoose che si tiene nelle acque dell’Atlantico del Nord”. L’esercitazione ha coinvolto circa 5 mila militari e una trentina di mezzi, tra pattugliatori, elicotteri, unità navali di superficie e sottomarini sia convenzionali che a capacità e propulsione nucleare. All’edizione 2017, due erano stati i sottomarini atomici d’attacco partecipanti: il francese Emeraude (S-604) e lo statunitense Uss New Mexico (SSN-779).

Anche per quest’anno” attacca il Coordinamento, Dynamic Manta si svolgerà “in assenza di un piano prefettizio di emergenza nucleare esterna, aggiornato ed esteso al pubblico”. L’anno scorso però, su indicazione della Prefettura, i Comuni di Priolo, Augusta, Melilli e Siracusa hanno predisposto dei piani particolareggiati di emergenza nucleare. Tutti resi pubblici tranne quello di Siracusa. Un’iniziativa che ha destato le perplessità dei No Muos “in quanto i piani particolareggiati di emergenza – in base alla procedura indicata dal D.P.C.M. 10 febbraio 2006 – dovrebbero seguire, e non anticipare, la predisposizione della parte generale e dei lineamenti della pianificazione che compongono il piano d’emergenza di competenza prefettizia”. Nel maggio dell’anno scorso il Coordinamento No Muos e PeaceLink hanno presentato un esposto alla Procura di Siracusa sulla questione.

 

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