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Coronavirus: 4mila operatori sociali del Lazio senza garanzie

Chi pagherà i lavoratori che restano a casa per via della chiusura di scuole e centri di accoglienza? Il Forum del Terzo Settore del Lazio chiede garanzie alla Regione

Sono almeno quattromila – operatori sociali e sociosanitari del Lazio, impiegati nelle scuole, nell’assistenza scolastica ai ragazzi con disabilità, nei centri di accoglienza e nell’assistenza domiciliare. Tutti effetti collaterali della chiusura di scuole, università e centri diurni inserita nelle misure di prevenzione che dovrebbero arginare la diffusione del coronavirus. «Tutte queste persone sono costrette a stare a casa dal lavoro ma non è chiaro quali garanzie retributive avranno dal momento che i servizi non vengono erogati», dice Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio reclamando un incontro urgente con Zingaretti, presidente della Regione Lazio e gli assessori competenti, a Sanità, Lavoro, Politiche sociali e Bilancio. «Nessuno mette in discussione le misure di prevenzione che sono state adottate ma vorremmo capire cosa accadrà a questi lavoratori», spiega Danese annunciando l’invio di una lettera alla Pisana per richiedere una convocazione urgente per affrontare l’emergenza degli operatori nei servizi gestiti dal Terzo Settore coinvolti «in maniera significativa» dal decreto governativo e dalle misure della Regione. «Sono certa – si legge nella missiva – capirete la necessità di un incontro immediato, siamo disponibili anche a prevedere una delegazione ristretta, viste le indicazioni contenute nel decreto».

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