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E se il virus fossimo noi?

Solaris, il romanzo di Stanislaw Lem in scena a Genova, al Teatro Modena di Sampierdarena

E se alla fine il virus fossimo noi? Se fosse proprio questa la risposta all’eterna domanda “Chi sono io? Chi siamo noi veramente?”. E se il pianeta fosse una creatura viva e intelligente che sta solo cercando di difendersi,  da noi?

Se queste domande vi suonano stranamente familiari, se vi ricordano qualcosa di estremamente attuale del nostro pandemico presente, ogni riferimento a fatti ed eventi reali non è puramente casuale. E  questi  suggerimenti spiazzanti dal sapore profetico ci raggiungono, come un messaggio in bottiglia affidato a quella straordinaria  macchina del tempo che è il teatro, da un passato datato esattamente 60 anni fa.

Correva il 1961 quando il polacco Stanislaw Lem scrisse il romanzo di fantascienza  Solaris.  Tradotto in più di trenta lingue, il testo ebbe una prima trasposizione in un film per la televisione sovietica nel 1968. Poi portato sul grande schermo nell’omonimo film del 1972  del regista russo Andrej Tarkovskij e, successivamente e con esiti deludenti nel 2002, in una seconda versione di Steven Soderbergh. Per essere infine oggetto dell’adattamento teatrale a firma David Greig che atterra oggi,  come il Tardis del Dottor Who,  sul palco del Teatro Modena di Sampierdarena a Genova, in prima nazionale e per la regia di Andrea De Rosa.

Difficilmente si poteva pensare a una ripartenza più “sul pezzo” per la programmazione di un teatro che, come tutti quelli italiani, rivede il pubblico in sala dopo un  lungo secondo lockdown.  “Ho letto Solaris – racconta il regista – durante la quarantena e mi aveva molto colpito questa idea che gli esseri umani potessero essere il virus e che il pianeta fosse costretto a reagire e a difendersi dalla loro presenza. Solaris è una vera e propria creatura, un pianeta vivente che attraverso il suo immenso oceano cerca di comunicare con gli uomini attraverso i loro desideri, che riesce a materializzare sotto forma di fantasmi”.

Coproduzione tra Il Teatro Nazionale di Genova e il Teatro di Napoli, lo spettacolo  risponde perfettamente all’obbiettivo di esplorare la fantascienza in teatro, espresso da Davide Livermore al momento del suo insediamento come direttore del Teatro Nazionale di Genova. Novità assoluta per l’Italia, Solaris  viene presentato nella traduzione di Monica Capuani, che ha “scoperto” il testo dopo una prima produzione andata in scena a Melbourne ed Edimburgo con la regia di Matthew Lutton. Un viaggio in cui gli spettatori hanno la sensazione di trovarsi su una vera astronave grazie alle scenografie di Simone Mannino – autore anche dei costumi- alle luci di Pasquale Mari e ai video di D-Wok, che hanno rielaborato immagini fornite dall’Agenzia Spaziale Europea, mentre le musiche sono di G.U.P. Alcaro.

Il cast dello spettacolo è composto da Federica Rosellini, Giulia Mazzarino, Sandra Toffolatti, Werner Waas e Umberto Orsini con un importante cameo in video.

In scena fino al 9 maggio  con orario anticipato alle 19  causa coprifuoco, di domenica al pomeriggio alle ore 16.

Info e biglietti https://www.teatronazionalegenova.it/

 

 

 

 

 

 

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