Finanziaria deludente e Pnrr non trasparente. La campagna Sbilanciamoci presenta le proposte alternative
Un disegno di legge di bilancio «deludente e non adeguato alle sfide» che il Paese deve affrontare ma soprattutto «un’occasione mancata» poiché temi come la previdenza, gli ammortizzatori sociali, il lavoro che «attendono delle risposte organiche complessive ricevono invece solo riscontri frammentari e parziali. C’è una sorta di temporeggiamento di fronte alle scelte da fare, che nemmeno il Pnrr in questi campi affronta».
E’ un disegno di legge ‘di attesa’, dove nel testo «si avverte una sorta di sospensione di fronte ad una legislatura che si avvia a conclusione e a temi che dividono le forze politiche e sui quali è difficile trovare una sintesi unitaria». È il giudizio sulla manovra della campagna ‘Sbilanciamoci’ che ogni anno presenta la sua controfinanziaria, arrivata alla ventitreesima edizione che quest’anno denuncia anche «una scarsa trasparenza del Pnrr». La contro-manovra 2022 di ‘Sbilanciamoci‘, a cui aderiscono una cinquantina di realtà della società civile tra cui Arci, Wwf Italia, Legambiente, Antigone, Rete Italiana Pace e Disarmo, ActionAid, Un Ponte per…, Emergency, Terre des Hommes, ammonta a 31 miliardi e 791 milioni di euro e si articola in 105 proposte «per un nuovo modello di sviluppo, sostenibile, di qualità, fondato sui diritti e l’eguaglianza, sulla giustizia sociale».
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Una finanziaria che ha delle «luci» secondo ‘Sbilanciamocì come: il mantenimento del reddito di cittadinanza, la riduzione dell’Iva sugli assorbenti, il mantenimento dei fondi per il Servizio Civile, alcune misure in campo ambientale e i Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni) in alcuni ambiti delle politiche sociali. Quando alle «ombre» la campagna individua: le misure regressive e punitive sul reddito di cittadinanza; sul fisco non si aiutano i redditi bassi, né si tassano i redditi dei super-ricchi; ci sono solo misure estemporanee sugli ammortizzatori sociali; c’è un aumento delle spese militari del 5,4% e insufficienti risorse per il diritto allo studio.
Tra le proposte-richieste di «Sbilanciamoci» c’è l’aumento dei fondi per la cooperazione allo sviluppo dallo 0,22 allo 0,7% del Pil e l’aumento di 100 milioni per il servizio civile per soddisfare tutte le richieste degli 80mila giovani che vogliono farlo, mentre adesso è solo per 55mila. Ma anche la cancellazione dei Sussidi Ambientalmente dannosi (Sad) destinandogli 20 miliardi. Ed ancora la riduzione del 20% delle spese per gli armamenti fondi invece da mettere a disposizione del servizio sanitario nazionale, della cooperazione e dello sviluppo, investire 500 milioni per la scuola, per il diritto allo studio e per eliminare le «classi pollaio» ed, infine, aumentare l’Irperf per i super-ricchi cioè con redditi sopra i 300mila euro.