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El pueblo non ha vinto. Il rechazo visto da un esule cileno

All’indomani della sconfitta del processo costituente abbiamo intervistato un esule storico cileno, già collaboratore di Allende [Chiara Nencioni]

Erano le 21.25 di domenica 4 settembre, ora italiana, quando mi ha contattato David Muñoz Gutierrez, profugo cileno in Italia dal ’73, quando è fuggito dal massacro di Pinochet nei confronti degli oppositori politici. Era infatti uno dei collaboratori di Allende e la sua vicenda è stata raccontata anche da Nanni Moretti nel film “Santiago-Italia”.

“È lo sfacelo”, dice sconsolato a seguito del disastroso esito del referendum costituzionale in Cile, in cui ha stravinto la destra conservatrice, fascista, cattolica bocciando la nuova costituzione democratica. “E’ incomprensibile, non ho parole”.

Qualche secca parola gli viene l’indomani, quando ci sentiamo di nuovo, prima dell’alba. Lui non ha dormito, attendendo notizie del suo paese.

“ La proposta della migliore costituzione possibile, scritta da un’assemblea paritaria eletta appositamente per tale compito è stata rifiutata dagli elettori cileni!”.

Hai dati esatti?

Sì, e sono sconcertanti. Sono andati a votare 12.742.487 aventi diritto. Hanno votato a favore della proposta per la nuova costituzione 4.859.745, per il rifiuto hanno votato 7.882.742.

Negli exit poll la destra era data in vantaggio… Ma non così. Che dici di questo?

Che ci rimane da dire? Un grande grazie ai costituenti che han fatto un lavoro straordinario che in futuro sicuramente sarà riconosciuto. Abbiamo perso. Hanno perso tutti quelli che volevano un Cile più solidale.

E adesso che succederà?

Rimane in piedi la costituzione del dittatore Pinochet e dei potentati economici del Cile. Rimane in piedi la costituzione che ha permesso l’arricchimento del 1% dei cileni e l’impoverimento della grande maggioranza dei cittadini, che ha permesso la privatizzazione di tutte le risorse naturali del Cile, sia quelle in superficie che quelle del sottosuolo.

Il presidente Boric, a questo punto, ha promesso un nuovo processo costituente. Ci riuscirà?

Guarda che la situazione è molto complicata. Il presidente Boric ha dichiarato che comunque riforme alla Costituzione di Pinochet si possono fare, arrivando ad accordi con la destra. Il problema è che le destre hanno la maggioranza nel parlamento e recentemente hanno approvato una norma che prevede che per riformare la costituzione non ci vuole più una maggioranza qualificata di ¾ parte del parlamento… quindi, dico, perché la destra dovrebbe fare accordi se può fare da sola?”.

L’agenzia Agi ha scritto che a votare a favore della bozza sono stati la maggioranza dei 100mila cileni che si sono registrati all’estero per questa consultazione. Questi dati valgono anche per l’Italia?

Sì. Dei cileni che hanno votato a Milano il 60% ha approvato la costituzione, il 39% l’ha respinta e l’1% è stato nullo; poco meno a Roma dove il 53% ha approvato, il 46% e stesso dato di nullo. Il problema sono i cileni del Cile.

Pensi che ci sia una altra chance per il tuo paese?

L’unica speranza è che in futuro le nuove generazioni ci ripensino… io credo aver già dato…

Smetterai di lottare?

Per me che per 68 anni ho lottato per un Cile migliore, che ho seguito il Presidente Allende nelle sue battaglie per migliorare le condizioni dei cileni quello che è successo ieri 4 settembre è semplicemente incomprensibile! Mi devo fare una ragione? No, non mi faccio una ragione…

E mentre lo sento sospirare, affranto, mi riecheggiano le parole degli Intillimani…. Peccato che “el pueblo” abbia scelto di non vincere.

 

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