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Architettura più letteratura: il circo è servito

Cosa sta accadendo a Circumnavigando, Festival Internazionale di Circo Teatro in corso a Genova

Maledetto Uomo Calamita, che appiccica al suo corpo chiavi e monete, chiodi e posate e perfino ferri da stiro… che quelli sono anche pesanti  e mica possono star su col vecchio trucco dello sputo. Come diavolo farà, qual è il suo segreto, sarà mica il grafene magnetico dei vaccini Mrna e vuoi  vedere che avevano ragione i complottisti?

Se lo sarà chiesto qualche spettatore in platea del Teatro Modena di Sampierdarena, dove Sarabanda is ha allestito  L’uomo calamita, scritto e diretto da Giacomo Costantini per la Compagnia El Grito e ideato assieme a Wu Ming 2, componente dello storico collettivo di scrittura, per l’occasione anche voce narrante e volto rivelato al pubblico. Un progetto che nasce come  esperimento tra circo e letteratura e assume come modello di lavoro il dialogo tra la costruzione del soggetto narrativo di un romanzo e, di pari passo, la stesura drammaturgica di un’opera di arte circense. Il risultato è uno spettacolo da leggere e un libro da vedere. In scena va l’Uomo Calamita e i suoi superpoteri: signore assoluto dei campi magnetici, che padroneggia e scova col fiuto del rabdomante che rintraccia i corsi d’acqua sotterranei. Ma anche equilibrista, giocoliere ed escapista che bissa il leggendario numero di Houdini e lascia il pubblico col fiato sospeso,  liberandosi da una vasca di vetro piena d’acqua in cui è calato ammanettato a testa in giù.

Araldo di un’incipiente modernità elettrica in quel lembo di Romagna che si arrampica sui monti delle Foreste casentinesi: terra di irregolari, eccentrici, anarchici. E partigiani, come quelli della Brigata Leone, composta da zingari e saltimbanchi del circo. E dall’Uomo Calamita stesso, guerrigliero che, con la sua prodigiosa Macchina ammazzafascisti, fa giustizia di SS  tedesche e brigate nere nei giorni cupi di rallestramenti ed esecuzioni sommarie in quello scorcio di ultima Guerra  mondiale che insanguinò quel pezzo di Appennino. Una saga di Resistenza accompagnata in musica dal ritmo di Cirro, che sulla batteria sfoga tutta la sua rabbia da quando i nazisti gli hanno ammazzato il fratello.

Il giorno sucessivo è ancora il TNG a dare spazio al ritorno dei Gandini Juggling con Life, il  nuovo show realizzato in collaborazione con il Merce Cunningham Trust: una lettera d’amore rivolta al grande coreografo statunitense, sulle note minimaliste di Caroline Shaw.

“Abbiamo trascorso tre decenni a guardare e a lasciarci ispirare dal suo lavoro.” – ricorda Sean Gandini – “In fondo alla nostra mente ci ha sempre stuzzicato un pensiero: e se Merce avesse coreografato la giocoleria? È possibile creare qualcosa che, pur avendo chiaramente le sue radici nell’universo Cunningham, sia un vettore verso un altro mondo? Qualcosa di nuovo che mantenga l’essenza dell’originale, qualcosa che non sarebbe esistito senza la fonte, ma che ha anche una sua propria ragion d’essere? Life è il nostro tentativo di rispondere a queste domande.”  Tra gli artisti che vi hanno collaborato  c’è Jennifer Goggans, entrata a far parte della Merce Cunningham Dance Company nel 2000, e il lighting designer Guy Hoare. La colonna sonora è composta da Caroline Shaw, cantante, violinista, compositrice e produttrice newyorkese. I Gandini Juggling, nati nel 1992, celebrano la giocoleria in tutte le sue sfaccettature, esplorando non solo cosa è,  ma cosa può diventare.  Hanno rappresentato oltre 5.000 spettacoli in 50 paesi e continuano ad esibirsi in molti dei festival e dei luoghi più prestigiosi del mondo: dai musei di arte contemporanea in Francia ai teatri dell’opera in Germania, dai teatri in Libano alle tende in Argentina. In Gran Bretagna si sono esibiti anche nei più importanti teatri, come la Royal Opera House di Londra e il Royal National Theatre. Dal 2016 collaborano con la English National Opera e Philip Glass.

Entrambi gli spettacoli al Modena di Sampierdarena sono parte del palinsensto della XXII edizione di  CIRCUMNAVIGANDO,  Festival Internazionale di Circo Teatro tra i più seguiti d’Italia che, come ormai da tradizione,  propone nel capoluogo ligure il meglio della scena internazionale circense.

Il tema scelto quest’anno è Architetture Circensi. Il circo che abita tra corpo e citta: un itinerario di riflessione di un pensiero che abita un territorio liminale, che si fa soprattutto fisico e che parte dal corpo – prima casa del nostro essere al mondo – e arriva alla città – casa di oltre metà della popolazione mondiale. Tutto questo per raccontare corpo, circo e città, e farlo proprio a Genova, che è luogo di soglie, una e molte, lunga e sottile, verticale e sotterranea.

La kermesse – organizzata da Associazione Sarabanda I.S. – tocca differenti location, dai palcoscenici del Teatro Nazionale Genova e del Teatro della Tosse, alle sale e ai cortili di Palazzo Ducale e del centro storico. Ma non mancano  blitz e laboratori anche in periferia, con il progetto #Circodiquartiere: Azioni performative nell’Area Archeologica di San Donato, in Via Sestri, nella Casa nel Parco (Ex Caserma Gavoglio) e, per la prima volta, anche nel Comune di Campomorone.

Tutte le info su www.circumnavigandofestival.it

e www.sarabanda-associazione.it

 

 

 

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