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La bellezza non è che una promessa di felicità

Arriva al cinema Una promessa, il nuovo film di Patrice Leconte con Rebecca Hall, Alan Rickman e Richard Madden. Su Popoff la recensione.


Il trailer del film

Era Stendhal a dirlo: “la bellezza non è che una promessa di felicità”. E, io aggiungerei, di vita, di passione, di musica. D’amore. Un amore che è una promessa di bellezza. Patrice Leconte sbarca nelle nostre sale con il film Una promessa –appunto- tratto dal romanzo Il viaggio nel passato di Stefen Zweig. Dopo la pellicola d’animazione La bottega dei suicidi, tocca al dramma in costume essere maneggiato dal regista francese, una film assai complicato da realizzare per via delle banalità, degli errori madornali e delle monotonie in cui si rischia di incappare più facilmente in codesto genere.

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«La musica può esistere senza il mondo ma il mondo non può esistere senza la musica». La storia è quella di un triangolo (platonico) amoroso nella Germania del 1912. Il giovane Friedrich Zeitz (ma è Richard Madden) è assunto (prima come impiegato e poi come segretario personale per le sue notevoli capacità) da Karl Hoffmeister (cioè Alan Rickman), proprietario di un’importante acciaieria e soprattutto marito della bella Lotte (la perfetta Rebecca Hall), donna molto giovane e piena di vitalità. Il giovane Zeitz non può che soccombere al suo fascino («Giovanotto, non sa che non si chiede a una signora che profumo porta?») e rischia, così, di compromettere anche il suo futuro lavorativo. Un viaggio in Messico e la Prima Guerra Mondiale giungeranno tempestivi a interrompere qualsiasi fantasia proibita e a separare i due novelli amanti segreti. A tenerli uniti, basteranno qualche lettera appassionata e una promessa lunga otto anni?
«Solo dove c’è mistero c’è l’essenza della vita!». Il mistero di quello che avverrà, dopo tutti gli eventi, è legato a doppio filo anche a questa promessa, si avverte come un’eco rimbalzante, come una musica ammaliante, come un’attesa che sembra volersi privare proprio di quel mistero.

«Perché negarsi un piacere quando si è ancora in vita?». Gli indizi sparsi un po’ ovunque lasciano intuire le intenzioni fin da subito («Vi ho voluto avvicinare fin dall’inizio ma poi si è impossessato del tuo cuore e me ne ha privato») ma il modo in cui Leconte guida i suoi pupilli, li fa disperare, li fa desiderare, li fa contorcere, li fa amare, compensa ampiamente l’assenza di sorprese nel plot. Con quei silenzi, quegli sguardi, quelle mani che si sfiorano e quella passione trattenuta (e poi affievolita senza essere stata consumata), con quell’incapacità di far esplodere la verità, il regista mette in discussione l’amore, lo confronta con la fisicità e l’attrazione per metterlo a dura prova.
Quanto amiamo davvero? Quanto più desideriamo? Il tempo diventa, così, unico giudice e inquisitore, implacabile e incurante, misuratore di sentimenti e di emozioni potenzialmente effimeri, definitivamente nocivi. «Non è cambiato niente tranne noi».

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Costumi e fotografia rappresentano gli aspetti solidi (e perfetti) del film, così come la straordinaria interpretazione di Rebecca Hall che, in un costume, sembra esserci nata. «Non ho sogni. Sono viva e il mondo è in pace». A parte la corbelleria di parlare in inglese in piena Germania d’inizio Novecento (mi dispiace, non è proprio credibile!), ogni cosa s’incastra alla perfezione in una sceneggiatura che è intima e sublime.
Una sceneggiatura in cui anche la speranza ha la sua particina da recitare. «Quanto tempo ci è voluto per arrivare qui…».
Tutto il tempo del mondo, tutto il tempo di una promessa.

UNA PROMESSA
Regia di Patrice Leconte
Con Rebecca Hall, Alan Rickman, Richard Madden, Toby Murray, Maggie Steed
Titolo originale: Une promesse
Sentimentale, 98 min.
Belgio, 2014
Uscita giovedì 02 ottobre 2014
Voto Popoff: 3/5

mipiace da vedere se: vi piacciono i film in costume
nonmipiace da non vedere se: il triangolo amoroso, al cinema, non vi ha mai entusiasmato

 

 

 

 

 

 

 

 

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