Si chiama Autobooks, è un pullman adibito a libreria. Circolerà per le strade di Catania nella speranza di «avvicinare la gente al mondo dei libri». È anche possibile fare il booklending, ovvero scambi tra libri.
di Claudio Alessandro Colombrita
Un vecchio autobus destinato alla rottamazione che si trasforma in un luogo che profuma di cultura. A Catania, per le strade, si può trovare l’Autobooks, veicolo voluto dall’amministrazione locale, nell’ambito del progetto “Librincircolo”, per sostenere il libro e la lettura. «L’iniziativa nasce dalla analisi dei dati nazionali sulla lettura. Il quadro è terrificante per il Paese, si legge pochissimo andando da Nord a Sud, la percentuale si abbassa sempre di più», afferma Orazio Licandro, assessore alla Cultura e al Turismo della città etnea. I numeri sono quelli forniti dall’Osce (Organization for Security and Cooperation in Europe) e la Sicilia è una delle regioni i cui abitanti leggono di meno.
In una terra spesso fanalino di coda di troppe classifiche, anche una Fiat Iveco ecogreen 480 del 1995, lunga 12 metri, trasformata in biblioteca mobile, può rappresentare un impulso per portare tra la gente una ventata di cultura. I sedili lasciano spazio alle scaffalature a giorno, il corridoio centrale diventa uno spazio da percorrere alla ricerca del proprio autore preferito. I libri diventano oggetto di scambio, il cosiddetto booklending che tanto va di moda in questo periodo. Essi possono essere sfogliati per scoprire magari scrittori di cui non si era a conoscenza, a volte anche della propria terra, spesso trascurata, ma in realtà capace di coltivare talenti mai troppo pubblicizzati.
«Non è di certo la soluzione di tutti i problemi in quanto bisognerebbe adottare delle politiche nazionali che aiutino editori ed autori e politiche di incentivazioni fiscali che aiutino i libri e la lettura, ma è uno strumento che avvicina privati, associazioni e chiunque voglia, al mondo dei libri», afferma Licandro.
In Italia, si tratta del primo esperimento del genere nel settore pubblico. Il Comune di Catania si è fatto promotore dell’iniziativa e l’Amt (azienda metropolitana trasporti) ha messo a disposizione il mezzo, rendendolo gradevole e attraente, attraverso illuminazione e impianto audio ben congegnati.
L’Autobooks percorrerà le vie della città raggiungendone ogni suo angolo, attraverso una programmazione curata dall’amministrazione locale. Si avvarrà della collaborazione di chi opera nel territorio, di scuole, parrocchie, associazioni, università, promuovendo spettacoli di cinema, teatro e musica, dibattiti, incontri con attori e scrittori e iniziative di vario genere.
Licandro mira a coinvolgere i cittadini e tanti potenziali lettori: «Anche in un periodo di difficoltà come questo, bisogna agire per far crescere la cultura nel nostro territorio. Con “Librincircolo”, abbiamo dimostrato che anche il settore pubblico può realizzare delle buone politiche. Adesso spetta ai cittadini utilizzare questo strumento e sentirlo come proprio. Nelle sue prime uscite è stato un gran successo, come in occasione della chiusura del lungomare e in alcune manifestazioni pubbliche».
La cultura può essere anche uno strumento prezioso per intervenire in realtà complicate, nei cosiddetti quartieri difficili della città, per far crescere e per crescere insieme. D’altronde, i cittadini catanesi, hanno inviato dei segnali abbastanza chiari nell’ultimo periodo. Ben tredicimila sono stati infatti gli ingressi nei vari siti della città, nella “Notte dei Musei”. Un euro il prezzo per accedere in posti che magari non si sono mai visitati, perché le cose più vicine sono quelle che si danno per scontate, che si hanno sempre a portata di mano e che probabilmente non si conoscono affatto.
L’Autobooks non è l’unico strumento attraverso il quale si diffonde la cultura a Catania. La città etnea, infatti, è stata teatro di una delle cinque serate finali del prestigioso “Premio Campiello” e, a fine settembre, ha ospitato il Buk Festival, che ha visto la partecipazione di piccoli e medi editori provenienti da dodici regioni. Un’occasione per promuovere il libro, per farsi conoscere in un periodo in cui, proprio le piccole realtà, risentono maggiormente della crisi. Una vetrina soprattutto per gli editori siciliani.
E chissà se “Librincircolo” non possa favorire anche il turismo, perché, come afferma Licandro, «Ci sono troppi luoghi comuni su Catania, mentre, come abbiamo dimostrato, siamo in grado di produrre idee innovative».
Un libro è l’unica anima che puoi toccare. Horace’s Orazio santagati