Continua l’occupazione di 37 operaie di Igea SpA in una galleria mineraria dismessa del Sulcis. Vogliono certezze sul loro futuro lavorativo
di Mirna Cortese
Nonostante il freddo e i disagi 37 lavoratrici Igea continuano l’occupazione all’interno della galleria Villamarina, una delle tante miniere dismesse del Sulcis, in provincia di Iglesias. Sono arrivate al quinto giorno di protesta perché l’Igea da sette mesi non paga gli stipendi e perché vogliono avere certezze sul loro futuro lavorativo e su quello di altri 240 tra colleghe e colleghi che stanno appoggiano la protesta dal piazzare esterno della miniera.
Nonostante i disagi colpiscano anche la popolazione locale, perché dopo l’occupazione del pozzo T della miniera di Campo Pisano, sono state fermate le pompe che sollevano l’acqua con cui viene rifornita la città di Iglesias, la solidarietà nei confronti delle manifestanti non viene meno: a Monteponi è un continuo via vai di persone che portano cibo, bevande e che appoggiano la protesta.
Ieri hanno ricevuto la visita solidale anche dei sindaci di Carbonia e Iglesias, Giuseppe Casti ed Emilio Gariazzo, e di Villmassargia, Franco Porcu, portavoce del movimento dei sindaci.
Chi è Igea SpA
Costituita nel 1986 come Società Italiana Miniere SpA., la denominazione della società è stata poi modificata, nel 1998, in IGEA SpA- Interventi ambientali. In seguito alla liquidazione dell’Ente Minerario Sardo, come disposto dalla Legge della Regione Sardegna n.33 del 4 dicembre 1998, IGEA è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell’attività di messa in sicurezza, ripristino ambientale e bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione, agendo nell’ambito dei piani e delle linee di indirizzo provenienti dal suo unico azionista la Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato dell’Industria.
Cosa chiedono le minatrici
“Innanzitutto vogliamo i sette mesi di salari che ancora non percepiamo. Molte delle nostre famiglie sono monoreddito, non si può vivere così” racconta una delle operaie dall’interno della galleria occupata aggiungendo: “Oltre a ciò che ci spetta in termini economici, chiediamo un futuro per questa azienda che è nata per bonificare un territorio martoriato dalle varie società minerarie che di qui sono passate. Poi, una volta finita l’estrazione, sono andati via lasciando il territorio devastato che ha una grossa necessità di essere bonificato e messo in sicurezza”
“Los sappiamo tutto – interviene un’altra donna – , ormai si sa, ci sono stai studi che evidenziano la necessità di intervenire con attività di bonifiche e messa in sicurezza in diversi siti minerari dismessi”. E il loro lavoro, come quelli di molti altri colleghe e colleghe è proprio questo, bonifica e messa in sicurezza delle miniere dismesse nel Sulcis.
Essendo la Regione Autonoma di Sardegna (Assessorato all’Industria) unico azionista di Igea SpA, avrà un ruolo preponderante nel trovare soluzioni e dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori di Igea nell’incontro fissato per questo pomeriggio con le rappresentanze sindacali. E le manifestanti hanno già avvisato: “non abbiamo paura e non lasceremo la galleria mineraria finché dalla Regione non arriveranno risposte certe sul nostro futuro lavorativo”.