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Prozac, così ho ucciso per Big Pharma

La testimonianza di John Virapen, ex manager dell’industria farmaceutica, autore di Effetti collaterali: morte, pubblicato da Chinaski Edzioni. «Big Pharma distrugge la salute dei bambini».

di Massimo Lauria

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La copertina del libro di John Virapen, pubblicato da Chinaski Edizioni

«Indirettamente ho contribuito alla morte di tante persone, i loro fantasmi oggi mi perseguitano». Così John Virapen, ex manager pentito della Eli Lilly & Comany, la multinazionale del farmaco che ha prodotto e distribuito il Proxac, inizia la prefazione al suo libro Effetti collaterali: morte, pubblicato in Italia solo da Chinaski Edizioni. Bugie, sperimentazioni spregiudicate e corruzione, sono il mix micidiale con cui Big Pharma – la potentissima lobby che ha in mano il monopolio mondiale delle cure – impone sul mercato i propri prodotti, anche se questi «distruggono la salute delle persone, anche dei bambini».

Virapen ha lavorato con il Prozac (Fluoxetina o anche Fluctin), il predecessore dello Strattera. Si tratta di un farmaco psicotropo, che – spiega l’autore – può rendere aggressivi o stanchi di vivere nel giro di poche settimane. Effetti collaterali devastanti, che dovrebbero portare al ritiro immediato del medicinale, ma che invece viene prescritto sempre di più ai bambini, «nuovo segmento di mercato». Virapen ci spiega come sia possibile tutto questo, quali sono i meccanismi dell’industria farmaceutica e la sua penetrazione nel mercato.

Una testimonianza lucida e diretta, che non lascia spazio al dubbio, anche perché i fatti raccontati riguardano l’autore stesso. Virapen non si autoassolve, racconta senza filtri di come ha corrotto funzionari di vari Paesi perché dessero il via libera alla commercializzazione di farmaci che avrebbero causato gravi danni alle persone.

«Corrompere le autorità diventò parte delle mie tristi incombenze. Uno di questi casi in particolare si rivelò il fiore all’occhiello della mia carriera e portò a delle conseguenze ben precise. […] Ho compiuto un gesto criminale. Sono stato costretto a corrompere il funzionario per ottenere l’approvazione del farmaco, anche se sapevo che il farmaco avrebbe causato danni alla gente».

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«Sapevate che le grandi case farmaceutiche spendono circa 35-40 mila dollari l’anno per ciascun medico in attività con lo scopo di convincerli a prescrivere i loro prodotti?», si chiede Virapen. O che scienziati e medici qualificati vengono corrotti con viaggi, regali costosi, soldi o sesso per recensire favorevolmente i prodotti delle multinazionali del farmaco? O ancora che il 75 per cento dei maggiori scienziati in campo medico sono a libro paga dell’industria farmaceutica o che Big Pharma inventa malattie – come l’Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) per i bambini – al fine di commercializzare i propri prodotti?
Questi sono solo alcuni degli spunti proposti dall’autore.

Ma Effetti collaterali: morte è un libro considerato difficile da editori e distributori, nonostante il mezzo milione di copie vendute in tutto il mondo. «Certo non si stratta di cifre da capogiro – spiega Marco Porsia di Chinaski Edizioni -, ma comunque degne di nota». Chinaski – indipendente e coraggiosa casa editrice con sede a Genova – è l’unica che ha avuto l’audacia di misurarsi col libro di Virapen in Italia. Eppure – sottolinea Porsia – nonostante tratti della salute delle persone, i big dell’editoria mondiale preferiscono tenersene alla larga, se si eccettua Le Cherche-Midi in Francia.

«Avete tutti i motivi di essere preoccupati», dice Joseph Virapen.«Non lasciate che questa paura rimanga un sentimento indefinito nel vostro cuore, trasformatelo in azioni concrete. È questo il mio auspicio», insiste. «Dopo aver letto questo libro è probabile che non vi starò molto simpatico», ammette ancora. E forse ha ragione. Virapen ha contribuito a far star male molte persone, alcune delle quali sono morte anche causa del suo lavoro.

Ma leggere questo libro potrà comunque rendere consapevoli dei meccanismi con cui Big Pharma si arricchisce sulla pelle delle persone. «Saprete come funzionano i meccanismi che regolano le ultime notizie scientifiche, i risultati delle ricerche, le riviste mediche, le raccomandazioni dei governi, e vedrete le procedure di approvazione dei farmaci in una luce totalmente diversa». Ma soprattutto, informarsi e divulgare questi temi è un modo efficace per colpire al cuore delle multinazionali del farmaco. Perché certe verità sono innocue solo quando rimangono nascoste, altrimenti diventano un’arma potente nelle mani delle persone, di tutti noi.

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