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Comunisti perseguitati a Kiev e in Ucraina occidentale (video)

Minacciati, brutalizzati, talvolta assassinati e le loro sedi devastate. Squadracce naziste compiono violenze quotidiane per conto del governo di Kiev (video e foto)

 

di Franco Fracassi

Le loro sedi a Kiev, Rivne, Lutsk, Lviv e Odessa sono state assaltate e bruciate. Gli iscritti e i simpatizzanti sono stati minacciati, sequestrati, picchiati, torturati e talvolta assassinati. Da sette mesi in Ucraina (specialmente nelle zone occidentali) è in corso una vera e propria persecuzione dei comunisti e, più in generale, delle persone di sinistra. Perfino i parlamentari sono stati picchiati all’interno dell’aula della Verkhovna Rada. I quattro ministri dichiaratamente nazisti del nuovo governo di Kiev stanno premendo perché il Partito comunista, e altri partiti affini, venga dichiarato illegale. Nel frattempo, le squadracce naziste «ripuliscono le strade dalla melma rossa», come ha scritto il leader di Pravy Sektor, Dmytro Yarosh.

 

Come Popoff ha ampiamente documentato in passato, tutto ha avuto inizio quando le squadracce naziste di Svoboda e di Pravy Sektor si sono impossessate della protesta di Maidan, ripulendo la piazza da comunisti, femministe, pacifisti, ambientalisti e gay. Quando alla fine di febbraio il presidente Viktor Yanukovich venne costretto alle dimissioni e le forze dell’ordine smisero di presidiare e di proteggere il centro di Kiev la sede del Partito comunista ucraino (Kpu) venne presa d’assalto. Simboli, busti, bandiere, libri e manifesti vennero distrutti o dati alle fiamme. I militanti che si trovavano all’interno dell’edificio furono brutalizzati e poi fotografati, e le loro foto fatte circolare su Facebook con la scritta: «Questi sono i veri nemici della Patria. Non importa se si tratta di donne o di bambini, sono il cancro della nostra società e vanno estirpati. Andateli a scovare a casa e fateli fuori!». Nei giorni successivi gli appartamenti di decine di iscritti e simpatizzanti del Kpu vennero presi d’assalto. I raid lasciarono alle loro spalle anche alcuni cadaveri, tra cui una donna incinta.

 

Nel frattempo, la sede centrale del Kpu venne occupata da Pravy Sektor e dall’organizzazione nazista “I guerrieri della luce e della bontà”.

 

Da Kiev la pratica dei pestaggi si è estesa in buona parte dell’Ucraina. Specialmente nelle province occidentali, dove la presenza dei nazisti è più forte e più legata al potere locale.

 

Ma il vero spartiacque è stato rappresentato dal massacro di Odessa, quando tra le cento e le trecento persone (non esiste un dato univoco delle vittime del massacro) sono state torturate, stuprate, picchiate a morte, sgozzate e poi bruciate all’interno della Casa dei sindacati. Le vittime erano tutte iscritte o simpatizzanti del Partito comunista. I carnefici erano miliziani dei vari partiti e movimenti nazisti (anche provenienti dall’estero), poliziotti e criminali comuni.

 

Sergei Kirichuk è uno dei fondatori di Borotba (uno dei partiti comunisti ucraini): «L’orrore di Odessa ha dimostrato che si potevano compiere atti del genere e restare impuniti. Da allora per chi si considera di sinistra in Ucraina è iniziato il terrore. Ci stanno braccando. Vogliono costringerci a espatriare. Come dice Yarosh, noi siamo “portatori criminali dell’ideologia comunista”. Quindi, andiamo eliminati. Posso dire con certezza che in Ucraina esiste l’apartheid, anche se non è ancora stata codificata dalla legge».

 

Secondo Human Right Watch, sono centinaia gli attivisti di sinistra perseguitati in Ucraina. “Russia Today” ha quantificato in trecentocinquantotto i membri o i simpatizzanti dei vari partiti comunisti assassinati.

 


Il leader del Partito comunista ucraino accusa il nuovo governo ucraino di usare la forza contro i manifestanti delle opposizioni. Due deputati del partito nazista Svoboda lo aggrediscono.

 


Il parapiglia nato dall’aggressione in parlamento di due deputati di Svoboda al leader del Pku.

 


Militanti di Pravy Sektor e di Svoboda assaltano, distruggono e danno alle fiamme a una sede del Partito comunista ucraino a Kiev.

 


Assalto di militanti di Pravy Sektor e Svoboda alla sede del Pku a Kiev. I devastatori urlano: «Per i comunisti ci vuole la ghigliottina!».

 


Un ragazzo pestato a sangue da militanti di Pravy Sektor per la sua attività sui social network giudicata troppo di sinistra.

 


Il trailer di un documentario sui neonazisti ucraini.

 


Manifestazione di Svoboda nel centro di Kiev.

 


Manifestazione di Svoboda nel centro di Kiev.

 


Gruppo di neonazisti assalta il bar gay “Pomada”.

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