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Ritorna Avanguardia Nazionale e Alfano non sa cosa mettersi

A quarant’anni dalla sua messa fuorilegge, Avanguardia nazionale annuncia un raduno di nostalgici con Delle Chiaie. Si riuniranno in un ristorante sulla Tiburtina a Roma. Qualcuno lo dica ad Alfano

di Ercole Olmi

complotto-neofascista

Sono stati messi fuorilegge da 40 anni ma annunciano un raduno a Roma, vivi, vegeti e impuniti. Sono i fascisti di Avanguardia Nazionale che intendono celebrare il cinquantaseiesimo anno di onorata attività: da golpisti falliti, confidenti dei servizi (italiani e statunitensi anche a loro insaputa), picchiatori, provocatori per conto del Viminale e consulenti per armi e bombe nella stagione della strategia della tensione. E da pentiti. In un’intervista di Giuseppe Parente, apparsa il 18 giugno su FascinAzione, punto di riferimento della fascisteria, a Vincenzo Nardulli, «storico leader degli avanguardisti pugliesi nella roccaforte nera di Mola di Bari e stretto collaboratore di Stefano Delle Chiaie», si sostiene che «Avanguardia nazionale, come ha detto, il Comandante, nel suo libro L’Aquila ed il Condor può vantare di non aver mai avuto, al suo interno, pentiti e confidenti».

«Giusto per rinfrescare la memoria a Parente e Nardulli – ricorda l’Osservatorio Nuove Destre – riportiamo due stralci dalla Sentenza-Ordinanza di rinvio a giudizio del giudice istruttore Guido Salvini del marzo 1995 (relativa alle indagini sull’eversione nera e sulla strage di Piazza Fontana) in cui si riporta la testimonianza del “pentito” Paolo Pecoriello sulla vita interna di Avanguardia nazionale (tra le altre, le attività di provocazione concordate con il Ministero degli interni, i corsi di esplosivi con gli esperti dell’Oas, l’importazione di armi dalla Grecia, il ruolo avuto nel golpe Borghese), ma soprattutto la ricostruzione della consegna nell’autunno del 1972 al Sid da parte di Guido Paglia, per anni al vertice di An in veste di presidente, nonché stabile informatore dei servizi segreti (nome in codice “fonte PARODI”), di un memoriale proprio sulla strutturazione interna di Avanguardia nazionale. È nostra intenzione pubblicare quanto prima la fotocopia di questo documento quanto mai istruttivo.
Buona lettura a Parente, Nardulli e Delle Chiaie».

Nel giugno 1976 l’organizzazione neofascista Avanguardia Nazionale fu disciolta dal Ministro dell’interno a seguito di numerosissime informative e segnalazioni delle forze dell’ordine e della magistratura per la sua pericolosità per l’ordinamento democratico della Repubblica italiana.

«Proprio oggi (ieri, ndr) nel giorno della commemorazione del barbaro assassinio del magistrato Amato ad opera del terrorismo nero a Roma 36 anni fa apprendiamo che nei prossimi 25 e 26 giugno a Roma si terrà un raduno commemorativo di Avanguardia nazionale da parte di una rediviva Avanguardia Nazionale, posta fuori legge nel 1976 per la sua pericolosità per l’ordinamento democratico della Repubblica italiana». Così ieri i parlamentari del MoVimento 5 stelle, Grillo e Bernini, che annunciano la predisposizione di una interrogazione al Ministro dell’interno in quanto ritengono il raduno non in linea con la messa fuorilegge già 40 anni fa della sigla e dell’organizzazione Avanguardia Nazionale da parte del Viminale.

Chissà se Alfano lo sa o se i suoi uomini sono troppo impegnati a scrivere informative enfatiche per beatificare robe tipo Casapound.

 

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