Il centrodestra non vuole un centro per migranti a San Salvo, PD e Mdp reprimono i mendicanti nella vicina Vasto
da Chieti, Alessio Di Florio
Il sindaco di Vasto Francesco Menna del PD, sostenuto anche da Mdp, ha recentemente emanato un’ordinanza definita “anti accattonaggio molesto”, punito con una multa da 50 a 300 euro. Un atto che Sinistra Anticapitalista e Rifondazione Comunista hanno definito una caccia al mendicante e una guerra ai poveri. Un anno dopo le ruspe pescaresi che fecero esultare Forza Nuova, a Vasto è arrivata quella che hanno definito “un’ordinanza contro gli impoveriti, i deboli, i più fragili e marginali della società”. “Nella città della precarietà – sottolineano le due organizzazioni “dove l’utilizzo dei voucher spinge la città verso le vette nazionali e – nel momento in cui viene regolamentata una graduatoria che doveva sostenere i disoccupati – si rende vana ogni speranza, si decide di perseguire e multare pesantemente chi chiede l’elemosina”. Come potranno persone costrette a mendicare pagare le multe stabilite dal sindaco? Persone dietro cui possono nascondersi le situazioni più diverse e drammatiche, dalla povertà più estrema allo sfruttamento di organizzazioni criminali. Punire il mendicante – denunciano Sinistra Anticapitalista e Rifondazione – “non risolve nessun problema ma rendere solo il mendicante più fragile e lo abbandona ancor di più all’impoverimento o agli sfruttatori”. In conclusione i due sodalizi pongono l’attenzione su una recente vicenda di cronaca cittadina, l’aggressione ai danni di un’assistente sociale, che “aveva portato a dichiarazioni in cui – di fatto – si colpevolizzava il disagio sociale, si dava per scontato che la colpa era di emarginati e deboli della comunità”. Invece, i fatti erano “molto più vicini alle persecuzioni contro le donne che tanti centri cercano di combattere con sempre meno fondi e mezzi (come ha denunciato Donnattiva rispondendo al gratuito e incredibile attacco dell’europarlamentare grillina Daniela Aiuto)”.
Sinistra Anticapitalista e Rifondazione Comunista sono state le uniche voci, “a sinistra”, che hanno contestato la scelta dell’amministrazione di Vasto. Molte polemiche ha scatenato, invece, la conferenza stampa/marcia di alcuni sindaci di centrodestra a San Salvo. Durissime note sono venute dal locale circolo PD, dalla Cgil e da Mdp (che è uscita con addirittura 3 comunicati, uno provinciale). Il sindaco della città Tiziana Magnacca, confermata quest’anno da un quasi plebiscito alle elezioni comunali sfiorando il 70% già al primo turno(gli abitanti del comune sono poco oltre i 20.000 secondo le rilevazioni ISTAT dell’anno scorso), sta portando avanti una fortissima protesta contro l’apertura di un centro per migranti (gestito dalla cooperativa Matrix, già presente a Vasto e in diversi comuni dell’Alto Vastese) nei pressi del centro commerciale “Insieme”. Sabato 15 luglio, nei pressi della struttura dove sta sorgendo il centro, è scesa in strada in una brevissima marcia di protesta insieme con i rappresentanti di altre amministrazioni locali di centrodestra
San Salvo ospita una decina di migranti e il nuovo centro ne ospiterà una settantina. Secondo il sindaco la scelta del prefetto di autorizzare il nuovo centro decreterebbe “la sofferenza del commercio e di numerose imprese locali che hanno investito soldi e sacrifici nelle loro strutture” e “mortifica sia il richiedente asilo che la stessa popolazione produttiva e commerciale che vede penalizzata la propria vita produttiva con riflessi di turbative di ordine pubblico”. Secondo Tiziana Magnacca e i colleghi che condividono la protesta “le scelte portate avanti dal Governo sono scriteriate e fanno delle popolazioni locali mere vittime delle scelte delle cooperative che guadagnano con questo business milioni di euro l’anno”. I gestori del centro commerciale, a loro volta, hanno annunciato lo “sciopero fiscale” per protestare contro l’apertura. I migranti, affermano, si riverserebbero nel centro commerciale inducendo i clienti ad andare altrove. In una nota il circolo di Rifondazione Comunista di Vasto ha invitato al boicottaggio nei confronti del centro commerciale per protestare contro quest’annunciato “sciopero fiscale”. Lo stesso circolo, insieme a Sinistra Anticapitalista Abruzzo, Confederazione Cobas Chieti e a Sinistra Italiana di Chieti, ha sottolineato che “le minacce sociali” sono “la corruzione, la malapolitica, il clientelismo, la criminalità organizzata” e non “qualche richiedente asilo che necessità di ospitalità”. Anche nel vastese e a San Salvo, dove negli ultimi 10 anni ci sono state anche 6 grandi inchieste antimafia (di cui 2 proprio a San Salvo).
Alessio Di Florio