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Fascisti su Roma, le bravate nelle ultime 48 ore

Fascisti scatenati nella Capitale: la pagliacciata di Forza Nuova sotto Repubblica preceduta da una messinscena di amici di Casapound a Roma 3

di Claire Lacombe

Come i fascisti su Marte, i fascisti su Roma sembrano marionette con le loro grottesche gags, le loro interiezioni condite di saluti romani con annesso evvivailduce, orgoglio nazionale, complotti demoplutoebraicomassonici. Solo che quelle di Guzzanti erano lugubri macchiette, questi sono gaglioffi in carne e ossa.

Ieri, si è presentato sotto la sede di Repubblica a Roma un drappello di una quindicina di fascistoni col loro armamentario di fumogeni da stadio ultrà, a volto coperto da maschere (per questi gaglioffi è sempre carnevale, ma ogni scherzo non vale…). Non abbiamo dubbi a quale tribù appartengono, visto che Roberto Fiore, leader di FN, ha rivendicato il blitz. Comunque alla pagliacciata si sono aggiunti improperi di minacce, urla che hanno impedito l’entrata e l’uscita dal palazzo dei giornalisti e degli altri frequentatori di uffici dell’edificio in zona inizio via Cristoforo Colombo. La rivendicazione di Forza Nuova Roma su Facebook: è stata del seguente tenore “Torce accese per ‘illuminare’ la verità contro le menzogne dei pennivendoli di regime e maschere sul volto. Ci siamo presentati così perché oggi rappresentiamo ogni italiano tradito da chi con la penna favorisce Ius soli, invasione e sostituzione etnica(…).Oggi è stato solo il ‘primo attacco’ contro chi diffonde il verbo immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione etnica e l’invasione (…). Questi infami sappiano che non gli daremo tregua, li contesteremo ovunque. Boicotta De Benedetti, il Gruppo L’Espresso, La Repubblica, combatti il sistema”.  

Chi scrive questo pezzo è assai lontano dalla linea redazionale oggi prevalente a Repubblica e ricorda con nostalgia i primi anni di quel giornale quando a fine anni 70 e per qualche anno dopo scriveva Carlo Rivolta, unica voce nei grandi giornali nazionali, a dare sovente informazioni corrette sulle malefatte della polizia di Cossiga; si ricorda pure con rispetto doveroso il grande Giuseppe D’avanzo nelle sue importanti e fondamentali battaglie di giornalista di inchiesta che non si fermava davanti a niente. Ma la libertà di stampa e di espressione politica sono valori assoluti, e la solidarietà a Repubblica deve essere totale, oggi è toccato a Repubblica, ma domani può capitare, come è già capitato, alle sedi dei partiti di sinistra storica e di quella più radicale, a giornali leftist come ai blogger… a tutti noi.

Ma restiamo ai fatti. La zona all’ inizio di via Cristoforo Colombo è abbastanza centrale e vicina a obiettivi sensibili, rimane ancora una volta da constatare che a Roma quando “si muovono” i ragazzotti di FN le vetture del 113 impiegano sovente se non sempre molto tempo ad arrivare…sarà. Ma il Ministro Minniti, oltre ad accorrere a portare la sua solidarietà, si faccia qualche domanda pure lui al riguardo.

Parlando solo di fatti recenti, i giovanotti di FN di Roma sono gli stessi che sono stati arrestati e indagati dal ROS per lo “sport” della rottura di teste contro i bengladesi a Roma Sud, durato molti, troppi anni nella indifferenza totale delle forze di polizia di quel quadrante di Roma. I giovanotti di FN sono gli stessi che di recente a Magliana e Portuense lanciavano le loro provocazioni, con gli inquirenti che davano luogo a pesanti indagini penali contro gli antifascisti che si opponevano alle bravate fasciste e invece a qualche buffetto ai militanti di FN. E quanti giovincelli fascisti sono impegnati nel tifo ultrà violento e nelle risse giovanili a Roma Nord? E’ certo che Di Cosimo, leader a Roma di Lotta studentesca, la giovanile di FN a Roma, è un ultrà laziale, già daspizzato per due anni. Chi può scordare che pochi anni fa Castellino, oggi esponente di punta del partito di Fiore, fu arrestato a Roma per possesso di 100 grammi di cocaina, processato e poi assolto quando chiunque altro a Roma avrebbe avuto una condanna abbastanza dura? Lo stesso Castellino per anni è stato protagonista di duri scontri e di numerosi fermi, al contrario di quello che avviene per le cosiddette zecche rosse il grande patriota arianissimo Castellino che odia la pelle nera solo recentemente è stato oggetto di un provvedimento di limitazione della libertà personale. E’ ormai comunque assodato che in Gran Bretagna gli esponenti di FN come Fiore a suo tempo e altri esponenti fascisti ancor oggi latitanti come il criminale Spadavecchia (ma in questi anni tutti i patriottissimi fascisti amano parlare solo di Cesare Battisti) sono stati e sono protetti dai servizi di Sua Maestà. Chi protegge, o speriamo proteggeva, questa congerie di fascisti in Italia? Il filone londinese d’altronde delle protezioni nere di Carminati a Londra si direbbe sia diventato come in sonno nell’inchiesta dei magistrati su Mafiacapitale.

Prima dei fattacci di FN presso la sede della Repubblica il giorno prima all’Università Roma 3, zona san Paolo, è comunque avvenuto un fatto strano e anomalo. Il 5 dicembre si doveva tenere nel pomeriggio l’iniziativa al Dipartimento di scienze politiche “Siria: guerra, religione, attualità”, promossa dall’associazione Prometheus, vicina a Casapound e da Solidarité Identités onlus, più nota come Sol Id. Scriveva due giorni fa l’Osservatorio Repressione “ la manfrina di sceneggiata è sovente la stessa con la caratterizzazione di iniziative di solidarietà al popolo siriano (in quanto altre iniziative più decisamente nere vengono tenute più sotto traccia, per esempio quelle di appoggio alla forte componente comunità boera sudafricana palesemente razzista ed eversiva)” Insomma si trattava di estrema destra con la maschera del rossobrunismo, talvolta filo Assad, talvolta filo Putin.

Il Direttore del Dipartimento dell’Università di Roma 3, Francesco Guida, in un primo momento acconsente alla iniziativa di Sol Id, poi nella tarda mattinata del 5 dicembre, dopo alcune prese di posizione polemiche, tra cui quella dell’ANPI, nega l’agibilità dei locali. E allora cosa succede? Sol id tiene tranquillamente la propria iniziativa in quegli stessi locali. Né Guida né il Rettore avevano provveduto a controllare con la vigilanza a chiudere bene i locali; la Digos, sempre ben presente coi suoi agenti in borghese a Roma 3 a controllare le zecche sinistrorse, neanche si è vista. Unica reazione degli antifascisti, il 6 dicembre, il giorno dopo, l’affissione di dazebao di esecrazione della iniziativa illegittima di Sol Id.

Questo avviene a Roma nel dicembre 2017 e questo non ci piace.

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